Lettere che arrivano da lontano

Cara Giulia,
Oggi ho ricevuto una lettera… Da molto lontano nel tempo e nello spazio. Una lettera che mi parla di deserto e di tende beduine, di viaggi in giro per il mondo e di storie narrate, di principesse e di re, di tradizioni orali che si perpetuano nei secoli e di spettacoli rappresentati in mezzo alla natura. Erano anni che non sentivo l’amica che me l’ha scritta, ma leggerla è stata come aprire certi cassettini della memoria di cui pensavo di non avere più la chiave e sono tornata in un attimo indietro di tanti e tanti anni…
Chiudo gli occhi e mi rivedo adolescente, con gli occhi curiosi di chi non conosce la vita ma vorrebbe già sapere come va a finire, triste per le prime delusioni amorose ma convinta che il principe azzurro prima o poi arriverà, desiderosa di viaggiare ma timorosa di uscire dal guscio della mia bella famiglia.
La lettera é stata scritta lontano, affrancata ancora più lontano e ha fatto un sacco di chilometri per arrivare fino a me.. Ma alla fine dopo qualche mese è arrivata.
Sai qual è la prima cosa che mi è venuta in mente aprendola? Paola con i suoi lunghi capelli ramati che canta “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù” e io che la accompagno al pianoforte… E ancora noi che cerchiamo i pantaloncini più corti nell’armadio e li sfoggiamo alla festa di fine anno scolastico… Poi c’è la sua festa dei 18 anni, poi la mia, la gita in barca all’isola d’Elba, le settimane trascorse a Pianderuine, ci sono un sacco di immagini che mi vengono alla memoria.
Poi… Basta. Anni in cui ognuna di noi ha fatto la sua vita, ha seguito le sue inclinazioni e km e km di strada ci hanno separate..
Sai Giulia oggi c’è Facebook Instagram Internet insomma, ai nostri tempi c’erano telefono (fisso), carta e penna.. Non era così facile comunicare… Mentre oggi beh.. Oggi basta un click e ti parli.. Quindi se negli anni scorsi era difficile cercarsi ora è un attimo… Vai sui social cerchi la persona di cui vuoi avere notizie e in un attimo hai tutto, numero di telefono, indirizzo, e puoi videochiamarla, chattare, tutto questo con un click. Quello che mi ha colpito è che Paola si è ricordata di me e in mezzo a tutta questa tecnologia mi ha scritto una lettera a penna… anzi ha usato varie penne, probabilmente una si è scaricata strada facendo… oppure l’ha persa… tipico suo… Ha usato un metodo antico in un mondo moderno.. E questo mi ha fatto sorridere.. Perché è tipico di Paola.. La calligrafia è la stessa, la riconoscerei tra mille.. E mi ha fatto davvero un piacere enorme che mi abbia scritto..
Mi ha talmente colpito la sua lettera che sono settimane che preparo la risposta.. Ho scritto e riscritto un sacco di volte un sacco di cose, ma poi ho capito che lettere come questa non hanno bisogno di risposta, si conservano e ogni tanto si rileggono, e basta.
Solo una cosa non  mi ha convinta del tutto, cara Paola, nella parte che hai scritto riguardo ai miti che parlano di “perdita”. Credo che come al solito gli antichi siano molto bravi a sviare l’attenzione dal nocciolo della questione. La domanda da porsi è una sola, dal momento che la morte di un figlio è una perdita inaccettabile, ed è come fare a sopravvivere a questo evento così tragico e come superare il senso di vuoto che ne consegue. Credo che in fondo in fondo abbia ragione Mary Poppins, nella sua semplicità…
In tutto ciò che devi far
Il lato bello puoi trovar.
Lo troverai e. Hop!
Il gioco vien!
“Basta un poco di zucchero e la pillola va giù…”
….Fosse facile, dico io!…
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