Parigi

Cara Giulia,

Come sai adoro viaggiare, e come dice sempre papà Paolo se non fosse stato per me non saremmo mai andati oltre Torriglia.. La cosa che mi piace di più è programmare il viaggio.. Cercare la meta più giusta per quel momento, comprare la guida, fare gli itinerari, pensare a dove  dormire… Organizzare tutto nei minimi particolari insomma.

E quel viaggio a Parigi doveva essere super. Perché ti avrei portata nella città che io amo sopra ogni altra. E anche se tanti dicevano che eravate troppo piccoli per Parigi, che quell’estate avevamo già fatto troppe vacanze, che sarebbe stato troppo stancante ecc ecc ho insistito e siamo partiti. E abbiamo fatto bene… Le foto lo dimostrano.. Già alla partenza eri entusiasta… Ti ricordo mentre ancora assonnata mangi una brioche all’aeroporto aspettando l’arrivo del nostro aereo, e poi sonnacchiosa chiacchieri in metropolitana mentre andiamo in hotel.. E infine nel bistrot davanti all’albergo mentre giochi con le tue bambole insieme a tuo fratello in mezzo a fondute di formaggio e improbabili toast alla francese.

È da lì che è cominciato il nostro viaggio, in una calda domenica di inizio settembre… Un viaggio fatto di chilometri a piedi, di bistrot visitati più che altro per riposare le gambe, di code affrontate per visitare chiese e monumenti e di lunghi spostamenti in taxi.. Abbiamo scoperto Uber e adorato i ristoranti italiani che erano gli unici in cui riuscivate a mangiare qualcosa di familiare.. Ci sono mille ricordi che si riaffacciano alla mente.. Ti rivedo mentre dormi in macchina lungo il percorso verso Montmartre, ricordo la tenerezza dell’autista che si chiedeva come faceste a russare così perfettamente all’unisono tu e Matteo e rivedo i tuoi occhi così pieni di entusiasmo mentre saliamo verso la chiesa…

Ricordo la tua faccia perplessa nel vedere il ritratto (immancabile!) che ti era stato fatto e poi le giostre… Quante giostre ci sono a Parigi!! É un tripudio di luci suoni e giochi… Abbiamo passato un pomeriggio di gioia pura tra le vecchie giostre del Jardin d’Acclimatation….Che in tante volte a Parigi non avevo mai nemmeno immaginato esistessero..

Ricordo le domande infinite di tuo fratello sui gargoyles della cattedrale, purtroppo irraggiungibile dopo l’incendio di un anno prima, chiudo gli occhi e rivedo noi, sereni, in giro sugli Champs Elisee o sul Bateau-mouche in crociera sulla Senna.

E se mi chiedi che immagine ha la felicità ti rispondo che è tutta nel nostro scatto davanti al castello di Eurodisney.. Noi quattro sospesi oltre il tempo e lo spazio, nella nostra bolla meravigliosa.

Eurodisney meriterebbe un capitolo a sè.. Siamo tornati bambini per due giorni… E abbiamo riso fino alle lacrime sulle montagne russe, in mezzo alle favole Disney, persi in fondo alla cucina di Ratatouille.

Ogni tanto con papà riguardiamo i filmati di quel viaggio per risentire la tua risata argentina all’arrivo della parata con Topolino e Co…e ogni volta rimaniamo incantati dalla tua dolcezza.

E’ stato talmente bello questo viaggio che appena siamo tornati siamo andati a fare i passaporti per il viaggio successivo… A febbraio ci aspettavano le Maldive.

Voglio che tu sappia una cosa tesoro.. I passaporti devo ancora ritirarli.. É un anno che rimando.. Alle Maldive non ci siamo andati.. A Parigi non ci tornerò mai più. Non voglio rovinare il ricordo di quel viaggio perfetto… Noi quattro insieme.

Ti voglio bene, piccola mia.

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